chi mi ha truffato? paypal o l'acquirente?

floyderiksen
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premesso che non sono un venditore professionale.
ho venduto un oggetto usato presso una nota piattaforma di annunci (subito). oggetto descritto come usato e in buone condizioni. si trattava di mirino elettronico per fotocamere "orientabile".
ricevo il pagamento, spedisco, l'acquirente mi informa che andava tutto bene. decido infatti di destinare la cifra guadagnata in altri acquisti.
dopo qualche giorno mi dice che "non gli piace più" e vorrebbe restituirlo. al mio rifiuto apre una contestazione per "oggetto non conforme alla descrizione".
parte la contestazione con argomentazioni paradossali lamentandosi che l'orientamento del mirino "non gli restituiva la giusta resistenza che si aspettava" (si muoveva troppo facilmente) sostenendo quindi che l'oggetto era inutilizzabile. nello scambio di messaggi mostro anche a paypal gli annunci che l'acquirente nella stessa piattaforma di annunci aveva messo in vendita non solo la fotocamera per la quale aveva comprato l'accessorio, ma anche il mio mirino, ad un prezzo più alto e come "perfettamente funzionante". paypal mi chiede l'indirizzo per la restituzione, opponendomi comunico l'indirizzo da cui ho spedito, spedisce ad un altro indirizzo.
paypal gli dà ragione, storna la cifra dal mio conto e mi applica una tassa di 14 euro per il reclamo.
contatto l'assistenza chiedendo spiegazioni in merito, la tesi di paypal, è che la DICHIARAZIONE dell'acquirente è valida come prova del malfunzionamento, e se lo restiruisce è tutto ok, perchè posso rivenderlo.
1. non esiste una prova del malfunzionamento, ma si capisce nemmeno quale sia il malfunzionamento.
2. alla domanda quale differenze ci fossero tra le condizioni dell'oggetto  e la mia descrizione, l'assistenza paypal mi risponde "non conoscamo la sua descrizione".....e quindi?
3. l'oggetto è stato restituito ad un indirizzo diverso. la loro giustificazione è che io ho inviato "un file che non si capisce cosa" (la bolla di spedizione dove erano indicati tutti i dati del mittente). probabilmente l'operatore di paypal aveva fatica ad aprire e leggere.
faccio ricorso alla decisione, mi liquidano con un messaggino del cavolo della serie "paga le 14 euro e non rompere che abbiamo altro da fare".

morale:
1. era evidente la malafede dell'acquirente. (che tra l'altro mi aveva anche fatto delle minacce fisiche duraante lo scambio di messaggi)
2. lo storno di paypal mi mette in passivo che non intendo saldare e rinuncio definitivamente ad usare paypal.
3. di fatto, nonostante non sia contemplato ne su subito.it, ne su paypal, paypal ha legittimato "il diritto di recesso per cambio di idea". che per chi non si chiama amazon, vendere qualche oggetto ogni tanto, e si sa quanto sia complicato e fastidioso vendere e impacchettare oggetti, ci costringe a  rinunciare a paypal come metodo di pagamento.  ci espone a truffe e acquirenti capricciosi e pretestuosi. creando grosse perdite di tempo e denaro.

4. paypal ha guadagnato 14 euro su un oggetto di 100 euro. commissione record! che sia fatto apposta?

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